(Ora Zucchi in Via Gramsci)
Immediatamente oltre il passaggio a livello di via Gramsci un massiccio pilastro-maestà ferrato e d’antica foggia, intercetta lo sguardo del passante. La forma rettangolare, l’ampia nicchia dalla grata in ferro battuto, la guisa del cappello di copertura e dei gradini a doppio uso (di servizio e per inginocchiatoio), ne indicano la sua remota origine.
La maestà è posta in omaggio alla Madonna, ma resta sconosciuta a quale ricorrenza, o, per quale specifica dedizione alla Vergine. Anche perché la settecentesca ed originaria immagine sacra ivi collocata, fu rubata da ignoti oltre un decennio addietro.
Nei documenti d’archivio, questa maestà viene nominata assai frequentemente colla denominazione di Madonna Barbolina”, dal casato che ne deteneva la proprietà. Era questa un punto di riferimento fisso della viabilità locale, tanto che entrò nella toponomastica di Formigine colla denominazione di “Stradello della Madonna Barbolini”.
Lo stradello era considerato la via circondaria di ponente; iniziava dall’attuale via Pascoli frontalmente alla via S. Giacomo e terminava nella via Gramsci allora Rivaroli. La via fu tagliata in due dal passaggio della linea ferroviaria, ed il fatto c’informa che la maestà venne spostata almeno un paio di volte, sempre verso ovest. Nonostante l’elevato numero di volte in cui si nomina la Madonna Barbolina, non traspaiono notizie relative alla maestà; se d’origine votiva, per dedizione, o quale segno di confine privato o viario. Solamente se ne trae l’epoca della costruzione, che risale a fine Settecento, al pari del vecchio casino di campagna della famiglia Barbolini.
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