Gesù, il figlio di Dio, il Salvatore,
non è venuto ad abolire la sofferenza, ma a darle
valore.
Ha proclamato con la testimonianza della
sua vita che la croce (sofferenza) e la gioia, per Dio,
non hanno lo stesso significato che hanno per noi.
Gesù ha insegnato all'uomo:
- a fare del bene con la sofferenza;
- a fare del bene a chi soffre.
Così ha svelato il senso della sofferenza,
per cui può essere proclamato il "Primo volontario
della Sofferenza".
Ha "salvato" l'umanità
attraverso il sacrificio.
Ha "chiamato" e "chiama"
tutti noi a partecipare alla sua opera di Redenzione attraverso
l'offerta della nostra sofferenza, unita alla sua, accettata
con amore e per amore di Dio e dei fratelli.
Così ciascuno di noi può
dire: "Completo nella mia vita quello che manca ai
patimenti di Cristo" (Col. 1,24).
IDENTITA'
Siamo i "cristiani sofferenti"
:
- che si sforzano di vivere in grazia di Dio;
- che si impegnano a valorizzare volontariamente la propria
sofferenza, fisica o morale, offrendola a Dio;
- in riparazione dei peccati propri e altrui;
- per la conversione dei peccatori;
-a sostegno del ministero sacerdotale, secondo le richieste
fatte dalla Vergine Immacolata a Lourdes e a Fatima.
Il gruppo parrocchiale si riunisce in preghiera
al conventino ogni ultima Domenica del mese alle ore 16.30